La crescente attenzione ai temi ambientali ha fatto sì che sempre più spesso si parli di compensazione di CO2.
Crediti di carbonio, limite di 1,5°, impronta di carbonio, emissioni zero: sono tutte terminologie che ormai fanno parte del lessico comune.
Bisogna partire dalla CO2, il diossido di carbonio (o anidride carbonica): uno dei principali gas serra che, a causa della sua incontrollata produzione, è tra i principali responsabili del surriscaldamento globale.
La CO2 si trova in natura e il suo equilibrio è fondamentale. Se è vero, infatti, che non possiamo farne a meno poiché le piante la usano per la fotosintesi, necessaria alla produzione di ossigeno, è altrettanto vero che una presenza troppo elevata di CO2 provoca il surriscaldamento climatico con le conseguenti problematiche che ormai tutti conosciamo.
Le attività dell’uomo purtroppo ne producono in quantità ormai elevate, tramite la combustione di petrolio e carbone fossile, soprattutto da centrali termoelettriche e da autoveicoli, ed è per questo che si rende necessario trovare un equilibrio nella produzione di anidride carbonica che non danneggi il pianeta.
È qui che entra in gioco la compensazione di CO2, ovvero il bilanciamento della quantità di biossido di carbonio emesso tramite sua compensazione con attività di tutela ambientale, che renda così il “saldo del carbonio” pari a zero o inferiore. Ed è una delle modalità che sempre più spesso aziende, ma anche privati, cercano di attuare per ridurre le emissioni di gas serra.
Le attività di compensazione possono riassumersi in due strategie a disposizione di aziende e privati:
Per attività di compensazione o attività di tutela ambientale sono da intendersi interventi di forestazione o riforestazione che siano in grado di assorbire l’inquinamento, l’utilizzo di fonti rinnovabili o, ancora, lo sviluppo di progetti che promuovano l’efficientamento energetico.
Attuare direttamente progetti di compensazione significa contribuire direttamente alla riduzione delle emissioni e dell’inquinamento, offrendo un cambiamento di prospettiva e riconoscendo di avere una responsabilità nel processo.
In alternativa si possono acquistare i crediti di carbonio o “crediti verdi”: tramite il loro acquisto si co-finanziano attività di tutela ambientale condotte da organismi terzi con la garanzia che ogni credito acquistato corrisponda a 1 tonnellata di CO2 assorbita o evitata.
Ci sono tantissimi progetti attivi in Italia e, ormai, molte aziende che si occupano solo di questo.
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